La prevenzione in cavo orale significa mantenere una igiene orale domiciliare accurata, spazzolando gli elementi dentali 3 volte al giorno per un tempo lungo (3 minuti circa).

Questo tuttavia non è completamente sufficiente poiché la placca batterica, sulla quale poi si forma il tartaro, si forma ogni 6 ore su un dente spazzolato perfettamente (perché estratto dal cavo orale) ed inserito in un mezzo salivare artificiale. Questo è il motivo per il quale è richiesta l’igiene professionale presso lo studio dove igieniste abilmente rimuovono depositi di tartaro sopra e sotto gengivale.

L’igiene orale può essere fatta sia manualmente che con strumenti appositi (tipo cavitron) e non raramente deve essere completata mediante la levigatura radicolare o scaling, eseguita a mano o con strumenti appositi (ultrasuoni), al fine di eliminare ogni residuo di tartaro dalla superficie dell’elemento dentale. La tecnica di spazzolamento più accreditata, seppure oramai in uso da molti anni, è quella di Bass modificata.

Nei bambini la prevenzione è rappresentata da una igiene orale domiciliare molto accurata e dall’uso di fluoro che, durante la formazione dello smalto, sostanza successivamente inerte, preserva dalla carie. Talora viene eseguita anche l’igiene orale all’interno dello studio per mano dell’igienista. Il fluoro è contenuto in varie sostanze di uso comune (e non acqua e chewing-gum) o deve essere somministrato in compresse.

Un altro modo per proteggere gli elementi dentali, da attuarsi esclusivamente all’interno dello studio professionale, è la sigillatura dei solchi.

SPAZZOLAMENTO DEI DENTI

Lo spazzolamento dei denti è una tecnica che se ben eseguita, permette di mantenere in salute tutte le strutture anatomiche che circondano i denti e i denti stessi.

Le strutture anatomiche interessate sono:

Il parodonto, area non visibile in quanto rimane al disotto della mucosa e risulta essere in comunicazione con la cavità orale mediante un solco detto solco gengivale, all’interno del quale la placca si accumula dando origine a tutta una serie di patologie che possono determinare la perdita dell’elemento dentale.

La gengiva, la quale ricopre le strutture ossee e che, normalmente in prossimità del colletto dei denti e per alcuni millimetri al disotto di questi, si deve presentare, quando è in salute, di un colore rosato e di aspetto a buccia d’arancia. Viene più propriamente detta mucosa cheratinizzata; la sua natura è tale da sopportare le sollecitazioni del cibo durante la masticazione. Il primo stato patologico delle mucose gengivali è l’arrossamento accompagnato successivamente da piccoli fenomeni di sanguinamento durante le manovre di normale pulizia domiciliare.

I denti, strutture anatomiche di estrema importanza sia dal punto di vista estetico che funzionale. Ogni dente ha una particolare forma strettamente correlata alla funzione che deve svolgere e quindi mantenerne l’integrità o ripristinare la stessa risulta di capitale importanza per l’equilibrio dell’apparato stomatognatico.

Negli anni le tecniche di spazzolamento si sono accavallate, ma quella di uso corrente e che risulta essere la più efficace è quella che prevede l’uso dello spazzolino, con setole rigorosamente sintetiche e di durezza morbida o media (salvo rare eccezioni), con un movimento che va dal rosa al bianco, quindi dalla gengiva verso la superficie coronale del dente dopo aver effettuato un leggero movimento di rotazione nella zona dei colletti dei denti.

La rotazione deve avere un’efficacia tale da distaccare la placca da tutte le superfici dentali mentre il movimento apico-coronale (dal rosa al bianco) serve per l’eliminazione vera e propria della placca.

Una superficie da non trascurare è quella occlusale, cioè quella superficie che per prima va in contatto con il cibo; la sua detersione non prevede un movimento di va e vieni (questo movimento prevede solo lo spostamento della placca), ma di un movimento parallelo alla superficie stessa in una sola direzione quindi dall’avanti-indietro o meglio da dietro in avanti.

Per completare le manovre di igiene domiciliare e quindi rendere più sani i nostri denti, dovremmo usare il filo interdentale che serve a detergere quelle aree dette interprossimali, cioè le zone dove i denti sono a contatto fra loro e dove anche l’uso più corretto dello spazzolino non può arrivare.

L’uso del filo interdentale non è pratica semplice soprattutto per i neofiti ma con un po’ di buona volontà si possono raggiungere risultati sorprendenti. Il filo interdentale deve essere inserito fra un dente e l’altro iniziando dalla porzione coronale; successivamente deve raggiungere il solco gengivale ed entrare al suo interno, poi con un movimento di trascinamento si fa scorrere sulla parete da detergere con un movimento contrario al suo inserimento.

A completamento delle manovre igieniche possono essere usate delle compresse coloranti dette “rilevatrici di placca”. Le compresse sciolte in bocca rilasciano il colorante in esse contenuto che si lega alla placca residua, dandoci conferma o meno del nostro risultato. Il colorante contenuto nelle compresse è normalmente fuxina basica; il suo uso è consigliato la sera prima di andare a dormire in quanto colora sempre, tutte le are mucose e l’effetto in pubblico non è dei più soddisfacenti. Tuttavia, spazzolando accuratamente, la colorazione scompare completamente e senza lasciar traccia.