L’armonia del volto è data dalle corrette proporzioni delle strutture anatomiche che lo costituiscono. La funzione è strettamente legata al giusto rapporto di queste strutture.

Così morfologia e funzione vengono ad essere strettamente correlate.

Lo scheletro maxillo-facciale nel suo terzo medio ed inferiore può presentare deviazioni dalla norma che danno luogo ad anomalie morfo-funzionali che prendono il nome di dismorfosi dei mascellari.

Le anomalie dento-mascellari, oggetto di trattamento chirurgico, possono rientrare nell’ambito di malformazioni congenite (cioè già presenti alla nascita) o di anomalie di sviluppo, oppure essere esito di traumi (deformità acquisite).

Quali sono le cause?

Dal punto di vista etiopatogenetico si chiamano in causa fattori genetici e/o teratogeni per le forme congenite, mentre per le anomalie di sviluppo dento-mascellari vengono chiamati in causa fattori ereditari (vengono riconosciute particolarmente trasmissibili tra padre e figli le dimensioni mandibolari, tipica la facies della dinastia austriaca degli Asburgo caratterizzata da mandibola protrusa: 3°classe e tra madre e figli l’altezza facciale) e fattori ambientali che agiscono a livello locale (compressioni posturali, abitudini viziate quali il succhiamento del pollice, la deglutizione infantile con interposizione della lingua tra i denti e la respirazione orale).

Che cosa significa malocclusione?

Per malocclusione dento-scheletrica si intende una condizione tale per cui i denti e le strutture anatomiche che li sostengono (mascellare superiore e mandibola) non si trovano nella giusta posizione e correlazione. Le malocclusioni dento-scheletriche di pertinenza chirurgica sono quelle per la risoluzione delle quali non è sufficiente la sola terapia ortodontica.

L’anomalia può essere sostenuta da vari tipi di alterazioni:

può essere presente una mandibola di grandi dimensioni (progenismo o 3° classe scheletrica) oppure, al contrario, un difetto di sviluppo mandibolare (retrognazia o micrognazia o 2° classe scheletrica).

La dismorfia può interessare in maniera asimmetrica la mandibola (in eccesso o in difetto) dando luogo ad una laterodeviazione:

può essere presente una anomalia a carico del mascellare superiore per difetto, caratterizzata dall’arretramento del terzo medio della faccia (ipoplasia del mascellare) o da un deficit trasversale del mascellare superiore, oppure, al contrario, un eccesso di sviluppo del mascellare stesso (protrusione mascellare).

Le anomalie descritte possono associarsi e presentarsi in varie combinazioni, per esempio una 3°classe dento-scheletrica può essere sostenuta da un eccesso mandibolare con retrusione del mascellare superiore.